Le olive tenere ascolane
Ma quanto sono buone le olive all’ascolana? Fanno gola a tutti lo so però devo dirvi una cosa!
Quelle che siamo abituati a mangiare qui, lontani cioè dalla provincia di Ascoli Piceno, sono tutt’altra cosa! Sono buone sia chiaro ma per mangiare quelle vere bisogna andare nelle terre del Piceno perché lì acquistano un sapore diverso e lì hanno il sapere!
Sapevate che in Italia esistono la bellezza di 395 varietà di olive? Se calcoliamo gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo il numero aumenta a dismisura ma non vorrei fare una lezione accademica bensì parlare di una varietà specifica, l’oliva tenera ascolana.
Un oliva carnosa grande e ricca di polpa che cresce nelle terre del Piceno e che serve per confezionare le ormai famose in ogni dove Olive all’Ascolana.
Nella storia abbiamo molti riferimenti su questa oliva e andando a ritroso arriviamo fino ai tempi dell’antica Roma dove queste olive venivano usate alla fine del pasto al posto del nostro spazzolino. Servivano per eliminare il pericolo delle carie dentarie quindi adesso se volete fare i bravi alla fine di ogni pranzo provate a mangiarne una. I Romani importavano queste olive che usavano anche per produrre un olio da loro molto apprezzato attraverso la via Salaria che metteva in comunicazione Ascoli con Roma.
In tempi moderni queste olive sono diventate le regine dell’ora dell’aperitivo grazie alla loro carnosità. Si consumano sia al naturale che ripiene di carne, impanate e fritte.
Durante il tour di Eating Piceno siamo andati alla scoperta proprio di queste olive e abbiamo visto le fasi di preparazione dell’oliva ripiena poi, non serve dirvelo, abbiamo avuto anche il piacere di mangiarle e sapete come va, una tira l’altra. Abbiamo fatto delle vere e proprie scorpacciate di Olive all’Ascolana.
Tornando me ne sono portate un vaso intero perché in cucina si sposano benissimo. Si possono preparare primi, secondi, antipasti e panini o spuntini.
Oggi vorrei proporvi un tipo di utilizzo assieme ai pomodorini e ai calamari.
Pasta con Olive tenere Ascolane, pomodorini e calamari
400 gr di pasta tipo spaghetti
5 calamari
20 olive tenere ascolane denocciolate
20 pomodorini
1 spicchio d’aglio
q.b. vino bianco
q.b. sale, pepe
q.b. prezzemolo tritato
Pulite sotto l’acqua corrente i calamari eliminando le interiora e la pelle esterna e tagliateli a fettine sottili, tagliate anche i tentacoli.
Mettete sul fuoco una padella con l’olio evo e lo spicchio d’aglio e quando prende calore aggiungete i calamari. Quando diventano bianchi sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare l’alcol quindi aggiungete le olive verdi denocciolate e tagliate in quattro e i pomodorini tagliati a metà.
A fiamma media continuate la cottura regolando di sale e pepe e se la salsa si asciuga troppo aggiungete un mestolino di acqua di cottura della pasta.
Cuocete la pasta per il tempo indicato sulla confezione poi scolatela un minuto prima della fine della cottura e trasferitela nella padella con la salsa, spadellate per il minuto restante e cospargete di prezzemolo fresco tritato.
Seguite tutti i racconti, mio e dei miei compagni di viaggio sul sito di Eating Piceno oppure sulla pagina facebook dedicata.
INFO
Case Rosse Soc.Coop. R.L. Azienda Agrituristica
173, Frazione Case Rosse Poggio Di Bretta – 63100 Poggio Di Bretta (AP)
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