Lo streetfood romagnolo per eccellenza, regina delle estati roventi della riviera è la piadina romagnola. Un saporito scrigno di pasta che contiene gli ingredienti che ti piacciono di più.
Per molti la piadina è il cibo simbolo delle estati al mare in riviera. E’ una ricetta del nostro immenso patrimonio gastronomico italiano e dal 2014 si è guadagnata il marchio igp: indicazione geografica protetta. La si trova in tutti i chioschi e baracchini ambulanti e come vedremo più avanti si farcisce in modi sublimi e davvero invitanti. Essendo un cibo da strada è un alimento comodo perché quando la si ordina è pronta in pochissimi minuti e anche perché la si può consumare sia seduti sia camminando.
Niente paura! Preparare la piadina in casa è davvero molto semplice!
La piadina romagnola si fa con soli quattro ingredienti: farina 00, strutto, acqua e sale. Questi ingredienti lavorati assieme danno origine ad un’impasto liscio ed elastico che si stende facilmente con il mattarello. C’è chi preferisce sostituire lo strutto con burro o olio extravergine di oliva ma io amo attenermi alla ricetta originale perché lo strutto, da ricetta tradizionale di mora romagnola, conferisce alla piadina un sapore decisamente unico che con altri tipi di grassi difficilmente riuscireste ad eguagliare.
Parenti stretti della piadina sono i cassoni romagnoli: involucri di pasta (realizzata allo stesso modo e con gli stessi ingredienti di questa ricetta) ripieni di ingredienti che vengono cotti assieme alla pasta stessa. Al contrario la piadina viene cotta prima da sola e poi successivamente farcita.
La piadina in Romagna si prepara in due modi che differiscono tra loro solamente per lo spessore. Da disciplinare, la classica piadina romagnola igp ha uno spessore che va dai 4 agli 8 mm e un diametro di 15-25 cm. Sulla riviera, nelle zone intorno a Rimini viene stesa in dischi molto sottili e di diametro più largo che va dai 22 ai 30 cm. Sono due scuole ben distinte e che portano con sé una forma di sano campanilismo molto radicato. La pasta e gli ingredienti che la compongono sono i medesimi quindi starà a voi scegliere se preparare una piadina sottile oppure no. Massima libertà!
Con gli ingredienti che vi piacciono di più! Non ci sono limiti per imbottire una buona piadina ma i modi tradizionali ci sono e sono tutti super squisiti:
Dosi per 6 piadine
Versate su una spianatoia o sul vostro piano da lavoro la farina e ricavate un buco al centro dove verserete l'acqua tiepida, lo strutto e il sale. Impastate questi ingredienti per qualche minuto fino a quando otterrete una pasta liscia ed elastica.
Fate riposare la pasta coprendola con un foglio di pellicola per almeno 30 minuti a temperatura ambiente prima di poterla lavorare.
Mettete sul fuoco un testo oppure una padella antiaderente molto ampia e fatela scaldare molto bene.
Cuocete una piadina alla volta su entrambi i lati rompendo le bolle che si formeranno con una forchetta.
Quando preparo le piadine faccio una media cottura iniziale su entrambi i lati fermandomi quando vedo apparire le prime macchie marroncine. Subito dopo la tolgo dal fuoco, la farcisco con gli ingredienti che ho a disposizione e la rimetto in padella per una seconda cottura esterna, in questo modo se avrete usato dei formaggi di scioglieranno per bene!
Come conservare le piadine Le piadine si possono conservare in frigorifero per qualche giorno. Una volta cotte e raffreddate le chiudo in un sacchetto per alimenti ermetico e le ripongo in frigorifero. Al bisogno le tolgo, le farcisco e le riscaldo in padella su entrambi i lati.
Teo
Prova con la Sen Cappelli o qualcosa di meno raffinato. La 00 è troppo spinta per la piadina se puoi mangiare come si deve. La nonna si rivolterebbe nella tomba 🙂
Alessandro Gerbino
Povera nonna non disturbiamola! 🙂 Ho indicato 00 in realtà io la faccio sempre con farine diverse anche per finire eventuali rimasugli, top con la tipo 2 secondo me, mantiene un sapore rustico divino!