Piatti tipici veronesi: 10 ricette della città scaligera
Le 10 pietanze – tutte da gustare – che più amo della mia bella Verona.
Verona, la città dell’Arena, degli Scaligeri, dell’amore di Giulietta e Romeo. La sua posizione geografica la colloca in una posizione molto furba: si trova nel bel mezzo di montagne, lago, e pianura e un fiume la taglia in due, l’Adige. La cucina veronese è una cucina che non bada tanto alla forma quanto alla sostanza.
I piatti tipici veronesi da provare almeno una volta nella vita
Se organizzate una gita a Verona, segnatevi questi piatti! Spero che la lista qui sotto vi possa essere d’aiuto per destreggiarvi al momento della lettura del menù.
Lesso con la pearà
Il vero piatto delle domeniche e delle feste invernali a Verona è il lesso con la pearà. Carne bollita accompagnata dalla tradizionale Pearà che è una salsa di pane grattugiato, brodo, midollo e pepe nero fatta cuocere lentamente e a lungo in tegami di terracotta e servita rigorosamente calda. In molti ristoranti tipici il momento del servizio dei secondi piatti è spesso accompagnato dal rumore delle rotelle del gran carrello dei bolliti. Qui ogni commensale sceglie quali pezzi di carne consumare, manzo, testina, gallina, cotechino…- e anche gli accompagnamenti.
Pastissada de caval
Decisamente il mio piatto preferito della tradizione culinaria Veronese, la Pastissada de caval è uno stracotto a base di carne di cavallo, cipolle e vino rosso. Per la sua lunghissima cottura è una ricetta che purtroppo viene preparata sempre meno nelle case ma per fortuna ci sono ancora moltissimi locali e trattorie veronesi che continuano a servirla ai propri clienti.
Per fare un’ottima pastissada bisogna far macerare al polpa di carne di cavallo nel vino rosso Valpolicella per 24-36 ore per poi rosolarla in un tegame assieme alle verdure e portarla a cottura con il vino Valpolicella. Ci voglio dalle 3 ore in su ma vi garantisco che in alcune case, come a casa della vicina di mia mamma, viene fatta cuocere per quasi tre giorni, certo con delle pause nel mezzo. Questo piatto infatti è più facile trovarlo servito come carne sfilacciata piuttosto che a fetta intera questo dipende proprio dalla lunga cottura che riduce la polpa di carne a sfilacci.
Risotto all’Amarone
Altra ricetta realizzata con un grande vino prodotto proprio nella provincia di Verona, nella Valpolicella, una zona collinare e verdeggiante ai piedi delle prealpi veronesi ad ovest della città. Il risotto all’Amarone è un grande classico sia nei ristoranti che preparato in casa. Ci vogliono pochissimi ingredienti perché tra tutti quello che deve spiccare è solo uno, il re di questo piatto, l’Amarone della Valpolicella, un vino rosso conosciuto in tutto il mondo che nasce, si dice, per un errore di un vignaiolo che lasciò fermentare per troppo tempo un vino dolce, forse un Recioto.
Gnocchi di patate
Tra i piatti tipici veronesi gli gnocchi di patate si fanno largo a mani basse. Sono tra i piatti più cucinati sia nelle case veronesi che nelle trattorie e ristoranti. C’è anche un periodo dell’anno in cui a Verona si mangiano ancora di più ed è il periodo di Carnevale e il culmine di questo periodo è il venerdì gnocolar, il giorno in cui tutti mangiano gli gnocchi prima di darsi ai festeggiamenti mascherati seguendo la tradizionale parata dei carri allegorici. Gli gnocchi si servono al pomodoro oppure con il ragù di carne o selvaggina oppure ancora dolci con burro, zucchero e cannella.
Tortellini di Valeggio
Con buona pace degli amici emiliani e bolognesi i tortellini delle feste a Verona sono quelli di Valeggio serviti in brodo di cappone durante le feste importanti oppure col burro e la salvia. I pastai di tutta la provincia li realizzano ma quelli veri sono prodotti proprio nella cittadina di Valeggio sul Mincio, un paese sul finire della provincia di Verona in direzione Mantova. All’interno dei tortellini c’è un composto di carne di manzo, pollo e maiale arricchito poi da formaggio grattugiato, rosmarino e noce moscata. La sfoglia che li racchiude è sottile sottile che ti lascia intravedere il ripieno che c’è all’interno.
Bigoli con le sarde
I bigoli con le sarde è una preparazione che ci tramandiamo da moltissimi anni e che deriva dalla cucina povera quando i bigoli venivano preparati rigorosamente in casa con il torchio e il condimento era presto fatto prendendo dalla dispensa pochissimi ingredienti: sarde sotto sale, cipolla e olio extravergine di oliva.
Risotto al tastasal
Tipico della bassa provincia scaligera il risotto al tastasal è così importante che a Isola della Scala ogni anno viene organizzata una festa che dura più di un mese con tanti stand gastronomici che cucinano no-stop questo risotto utilizzando il riso Vialone Nano che viene coltivato proprio nelle risaie della provincia.
Ma che cos’è il tastasal? E’ una pasta di salame salata e ben pepata. Si chiama così dal dialetto tastar che vuol dire assaggiare e sal che significa sale: assaggiare di sale. Questo perché per controllare il giusto grado di sapidità dei salami prima di insaccarli i produttori ne utilizzavano una piccola parte per cucinare un risotto e verificare così se il preparato di carne necessitava di più aromi e spezie.
C’è una annosa diatriba con le zone limitrofe in provincia di Mantova su quale sia il risotto migliore, una sorta di disputa campanilistica che vede schierato da una parte il veronese risotto al tastasal e dall’altra il mantovano risotto alla pilota, un risotto preparato con gli stessi ingredienti ma con un metodo di cottura decisamente differente che prevede l’inserimento di tutto il brodo all’inizio della cottura e non un po’ alla volta.
Tajadele in brodo coi fegatini
Una ricetta perfetta per il pranzo della domenica le tajadele in brodo coi fegatini scaldano cuore e anima. La pasta è all’uovo, tagliata sottile sottile, il brodo è di carne e i fegatini di pollo tagliati a pezzettini e fatti rosolare in padella con una noce di burro rosmarino e una fogliolina di alloro.
Pandoro
Per fortuna che alla fine arriva sempre il dolce, e che dolce: il Pandoro di Verona, il più conosciuto dolce delle feste di Natale che si consuma sempre, senza soluzione di continuità dall’otto di dicembre al sei di gennaio a colazione, a merenda, dopo una cena con gli amici accompagnato dalla squisitissima crema al mascarpone.
C’è chi prima di consumarlo lo lascia sopra al termosifone per almeno un paio di ore per gustarlo in tutta la sua deliziosa morbidezza, provateci anche voi il prossimo Natale!
Si conclude così questa golosa carrellata tra i piatti tipici veronesi a me più cari. Ricordatevi i nomi di questi piatti per la vostra prossima gita a Verona e poi fatemi sapere se vi sono piaciuti!