L’anice verde di Castignano e i taralli
L’anice verde è una pianta officinale dai molti poteri benefici per il nostro organismo. L’abbiamo conosciuta durante il tour di Eating Piceno quando col nostro bus ci siamo fermati nel paese di Castignano.
Castignano negli anni era ben nota per la produzione di questa varietà di anice, purtroppo però nel tempo la produzione è andata scemando ma grazie alla buona volontà di alcuni cittadini di Castignano non tutto è perduto e con sforzi e tanta passione sono riusciti a far rinascere questa importante coltivazione.
Gli occhi l’anice avvalora e lo stomaco ristora.
Fra sue specie quella apprezza in cui trovi più dolcezza.
Tra i vari poteri di questa pianta officinale possiamo identificarne alcuni, come si può leggere nelle due righe qui sopra è un ottimo digestivo e infatti viene usata per la produzione di liquori come il Mistrà e l’Anisetta.
Abbiamo avuto il modo di apprezzarne l’aroma durante un intero giorno del tour partendo da Castignano dove ci è stata raccontata la storia di questa antica coltivazione e le fatiche che ancora oggi si stanno facendo per far sì che non venga perduta. Siamo poi tornati in piano per visitare lo stabilimento Meletti dove viene prodotta la famosa Anisetta, liquore appunto a base di anice verde e altri aromi segretissimi per poi concludere la giornata alla Degusteria del Gigante dove la bravissima chef Sabrina Tuzi e l’instancabile Sigismondo ci hanno deliziato con un menu tutto caratterizzato dall’anice verde.
Insomma una vera e propria full immersion per conoscere una varietà di anice a me sconosciuta. Perché diciamocelo chiaramente, se non siamo di quelle zone noi conosciamo solo l’anice stellato e in pochi, purtroppo, ignorano questi semini profumatissimi e preziosi. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di dare un po’ di risalto all’anice verde perché fa parte di un territorio, il Piceno, che abbiamo potuto conoscere ed apprezzare in pieno e perché queste tradizioni, come spesso dico anche per i piatti tipici delle nostre nonne, vanno portate avanti e vanno fatte conoscere a quante più persone possibile così non andranno mai perdute.
Ieri pomeriggio in cucina ho pensato a cosa poter realizzare con l’anice verde che mi sono portato a casa da Castignano e mi è venuto in mente di fare i taralli. In alternativa potete fare le tipiche ciambelline del periodo quaresimale, quelle dolci per intenderci oppure ancora dei digestivi o delle tisane…
Ecco la ricetta dei taralli all’anice verde!
Taralli all’anice verde di Castignano
Lavorate la farina con il vino bianco, l’olio, il sale fino ad ottenere un impasto elastico e liscio. Unite i semini di anice verde e amalgamateli all’impasto.
Fate riposare per una mezzora coperto da un piatto o da un foglio di pellicola.
Portate ad ebollizione una pentola piena d’acqua e accendete il forno ventilato a 200°.
Prendete un pezzo di pasta e lavoratelo fino ad ottenere un cilindretto e tagliate dei singoli pezzi di circa otto centimetri. Unite le estremità di ogni cilindretto ottenuto per formare i taralli e date una piccola pressione in modo che non si aprano.
Fate bollire pochi taralli alla volta, tuffateli nell’acqua bollente e ritirateli quando da soli verranno a galla (proprio come gli gnocchi di patate!!!). Fate asciugare i taralli su di un canovaccio e poi trasferiteli su una teglia da forno ricoperta dalla carta da forno.
Infornate a 200° ventilati per 30-40 minuti a seconda di quando grandi li avete fatti, toglieteli dal forno quando avranno raggiunto un bel colorito.
Ingredienti
500 gr di farina 00
150 ml di vino bianco secco
2 cucchiaini di sale
120 ml di olio extravergine di oliva
2 cucchiaini di semi di anice verde di castignano
Un ringraziamento al Sig. Sergio Corradetti che ci ha fornito molto materiale per conoscere al meglio questa coltivazione.
Info:
Cenni storici e proprietà dell’Anice Verde a cura di Assam
Degusteria del Gigante